I repubblicani comprano dagli ebrei/Antisemitismo di ritorno

"Una tragedia che l'Europa ha già conosciuto nel secolo appena trascorso

di Francesco Nucara

Desidero farmi latore sul quotidiano del partito di una proposta: se qualche lettore del giornale ha intenzione questo sabato di andare a cercare dei saldi di fine stagione, vada a comprare in un negozio ebraico. Se non ne aveva l'intenzione vada lo stesso, se non dispone delle finanze sufficienti per comprarsi un vestito, compri un capo d'abbigliamento qualsiasi o vada in una bottega, in un negozio qualsiasi di ebrei a fare la spesa. Oggi i repubblicani, i democratici, gli anti razzisti del paese si debbono sentire mobilitati come quando lo si è davanti ad una grave minaccia. Quando si profilano, anche solo per provocare, indecenze come quella che abbiamo ascoltato, nostro malgrado, da un sindacato di base, bisogna subito dare risposte adeguate e convinte.L'Europa ha consumato nel secolo scorso una terrificante tragedia su cui nessuno può permettersi di scherzare. Non c'era bisogno dello sterminio, della soluzione finale, per varcare i limiti della decenza e della civiltà umana. Bastava la discriminazione. La Shoah non è peggio della stella di Davide in giallo appuntata sul petto. E' la sua diretta conseguenza. Un'ignominia, una cosa rivoltante. In Germania si iniziò con le Squadre d'azione naziste che rompevano le vetrine dei negozi ebrei, si arrivò fino ad Auschwitz e Treblinka. Sapere che c'è qualcuno oggi in Italia pronto a ripercorrere quella vicenda di orrore, richiede una risposta ferma ed immediata.

Fa piacere ovviamente sapere che il sindaco di Roma, le autorità istituzionali della Regione si sono allertate tempestivamente e concretamente, ma non basta. Occorre che tutte le forze politiche, i cittadini, respingano il larvato ritorno della più grave barbarie del secolo appena trascorso. Se poi si cerca un pretesto per l'antisemitismo più viscerale negli avvenimenti di questi giorni a Gaza, significa solo mettere in mostra la propria cattiva coscienza e una desolante ignoranza.